martedì 16 gennaio 2018

12-01-18 - Ho risposto al Branciforte, Consigliere di delegazione che ha sostituito la Costanza

Buon giorno a TUTTI.
Ho risposto al Branciforte, Consigliere di delegazione che ha sostituito la Costanza, sarebbe curioso sapere le ragioni di questo cambio di carica :)

Spero che il caro signore non si comporti come faceva il suo predecessore.
La cara signora Costanza rispondeva ad una e-mail con una lunga lista di bugie per poi alla mia risposta sparire nel nulla, nascondendosi dietro la mera giustificazione che se non mi stava bene avrei sempre potuto denunciarli.
Ci sono mesi di registrazioni di telefonate a vuoto dove pur di non rispondere alle mie domande si nascondevano per poi arrivare al punto di sostituire la persona in questione.
Ma sono sicura che anche questo verra' definito pura fantasia e avranno sicuramente una giustificazione plausibile anche a questo, pero dalla risposta del Branciforte viene spontaneo pensare ad una chiara intenzione a voler seppellire tutti gli eventi precedenti al mio "trasferimento in aeroporto". momento in cui Lui e' entrato in "scena" , ignorando totalmente le ragioni del mio over-stay e dell'impossibilita' a estendere il visto senza l'assistenza della diplomazia Italiana, considerati i precedenti legati al Tran Van Giang Tran Hanh Quyen all'ufficio immigrazione.

CHE PENA PENSARE CHE SIAMO NELLE MANI DI CERTA GENTE E ANCOR DI PIU' TRISTE CHE CERTA GENTE PENSI CHE CI SIANO INDIVIDUI PIU' O MENO MERITEVOLI DI QUESTO. DIMENTICANDO CHE SE SI PERMETTONO CERTE COSE, DOMANI POTRA' CAPITARE AD OGNUNO DI NOI/VOI.
ANCH'IO IN PASSATO HO FATTO LO STESSO ERRORE DI PENSARE CHE A ME CERTE INGIUSTIZIE NON SAREBBERO MAI CAPITATE. PENSAVO DI AVERE I MIEI PRIVILEGI IN QUESTA SOCIETA' DEMOCRATICA E POLITICAMENTE CORRETTA. CHE INVECE DI CORRETTO HA ASSOLUTAMENTE NIENTE.
IO ORA COMBATTO PER RIPORTARE CORRETTEZZA LA DOVE LA VITA ME NE PRESENTA L'OCCASIONE. IN TANTI TROVANO QUESTO MIA "PICCOLA" BATTAGLIA FINE A SE STESSA E PRIVA DI QUALUNQUE VALENZA SIGNIFICATIVA, MA ANCHE LORO UN GIORNO BENEFICERANNO DEI "GRANDI"RISULTATI DI QUESTA "PICCOLA"BATTAGLIA.
PACE E BENE A TUTTI



From: Gemiliana Assorgia <gemiliana@icloud.com>
Date: January 11, 2018 7:52:49 PM
To: Branciforte Massimo <massimo.branciforte@esteri.it>,"DGIT, Ufficio. 4" <dgit-04@esteri.it>
Subject: Re: R: Richiesta informazioni Caso G.Assorgia

Gentile Signor Branciforte,

La ringrazio per la sua gentile e-mail, la quale essendo completa di tante informazioni (a mio avviso parziali e fallaci) necessita una risposta punto per punto al fine di evitare ulteriori fraintendimenti.

Attendo suo gentile riscontro, indispensabile per portare chiarezza e il supporto necessario affinche' questo incubo veda finalmente una fine.

Cordiali saluti

Gemiliana Assorgia

From: Branciforte Massimo <massimo.branciforte@esteri.it>
Date: January 10, 2018 7:47:00 AM
To: "gemiliana@icloud.com" <gemiliana@icloud.com>
Subject: R: Richiesta informazioni Caso G.Assorgia

Branciforte: Gentile Signora Assorgia,
in risposta alla Sua e-mail, desidero chiarire quanto segue rispetto agli sviluppi che riguardano la Sua vicenda, in particolare dal momento in cui ho assunto il mio incarico presso l’Ufficio IV della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, lo scorso autunno.

<< Gemiliana: Ecco questo e' un punto molto importante, se lei risponde analizzando il caso solo dal momento che Lei ha assunto l'incarico di Consigliere di Delegazione (DGIT4), porta a penalizzarmi in modo esponenziale in quanto la sua valutazione e' parziale, in quanto tutti gli eventi sono concatenati a partire dal 5 Ottobre 2016. >>

Branciforte: Sono innanzitutto sinceramente dispiaciuto per quanto Le è accaduto oramai più di un anno fa ad Ho Chi Minh City, la vicenda mi è stata doviziosamente riferita e ha la mia solidarietà per l’aggressione subita.

<< Gemiliana: Riferita??? Ripeto la vicenda necessita molto di piu' di un mero resoconto verbale, in quanto l'aggressione da me subita ad Ho Chi Minh City e' strettamente connessa con gli eventi su cui Lei dovrebbe investigare in modo accurato per chiedere spiegazione della ripetuta mancata assistenza nei miei confronti da parte delle autorità preposte. Non solo. Dovrebbe indagare sul perchè non sono stata messa in condizioni di poter redigere regolare denuncia alla polizia locale in una lingua che non conosco, del perchè mi si volesse convincere contro la mia volontà a tornare in Italia, cosa che poi è avvenuta con la forza poco tempo fa. E su molto altro ancora.

Gentilissimo io chiedo a Lei di fare un passo in avanti, guardare agli eventi in un altro modo, quelli di un comune cittadino italiano come sono io a cui sono state negate cose semplicissime come il denunciare I suoi aggressori, essere assistita in tutto l'iter processuale da un mediatore di lingua qualificato. Tutte cose che mi sono state negate e che hanno portato viste le mie ripetute proteste ad incrinare I rapporti tra me e il personale italiano. Volontarie omissioni? Superficialità? Compromissione con poteri locali? Solidarietà ad oltranza tra colleghi che ha impedito a chiunque io abbia incontrato di prendere la situazione in mano? Anche Lei vuol far parte di questo gioco e far finta di nulla? Archiviando il caso ? Si rende conto che io sono stata rinchiusa e privata della mia libertà senza colpa alcuna? Io non ero in over-stay! Io ero costretta a restare in Vietnam per avere giustizia, poter rientrare in Cambogia dove ho preso casa e dove ho deciso di abitare (credo che questo sia una legittima richiesta non dico per un cittadino italiano, ma per ogni essere umano che non si è macchiato di delitti riconosciuti da un tribunale) >>

Branciforte: Ho naturalmente seguito con grandissima attenzione l’ultima fase del Suo soggiorno in Vietnam, in particolare dal giorno (22 ottobre 2017) del Suo volontario trasferimento nell’area check-in del terminal internazionale dell’Aeroporto Noibai di Hanoi fino a quando (6 novembre 2017) la Polizia aeroportuale ha proceduto alla Sua identificazione, accertando come da 7 mesi Lei si trovasse nel Paese illegalmente, non essendo in possesso di regolare visto di soggiorno.

<< Gemiliana: HANNO INOLTRE PRESO ATTO DELLA MIA NECESSITA' DI INCONTRARE LA POLIZIA LOCALE PER FARE LE MIE DENUNCE E SPIEGARE LE RAGIONI PER LA QUALE SONO STATA FORZATA A STARE IN OVER-STAY.

12 - Giorno 15 - La polizia e' qui ( V ) - 7-11-17
https://youtu.be/fDk5wh32e1s
09 - Giorno 15 - La polizia e' qui! ( IV ) - 6-11-17
https://youtu.be/7BVlTMpDaoE
08 Giorno 15 La polizia e' qui! ( III ) - 6-11-17
https://youtu.be/4My-8niJezs
07 Giorno 15 La polizia e' qui! ( II ) - 6-11-17
https://youtu.be/U697LrdCBS8
06 - Giorno 15 - La polizia e' qui! ( I ) - 6-11-17
https://youtu.be/gitogVdex_g

Invece la mattina dopo si sono presentati un esercito di poliziotti della polizia di immigrazione, neanche fossi un terribile criminale, i quali si rifiutavano non solo di identificarsi ma soprattutto di farmi fare le mie denunce. Il dott. Costantini era presente il quale affermava che la polizia aveva richiesto la sua presenza.

Mi sembra un po strano che sia la normale procedura che la polizia si presenti per l'identificazione di una persona in over-stay accompagnati da un rappresentante dell'ambasciata. Per quanto fossero 7 mesi non si e' mai visto che la polizia chiami l'ambasciata per un operazione di questo genere, al massimo e' il cittadino che chiama l'ambasciata per farsi assistere la dove ce ne sia bisogno. Sarebbe interessante vedere gli atti riguardo questo evento. Ho inoltre fatto presente in questa occasione che mi rifiutavo di identificarmi nel documento legale e farmi rappresentare da quel funzionario che io chiedevo invece di denunciare unitamente ad altri funzionari della diplomazia italiana in Vietnam, ragione del mio over-stay.

8 - Giorno 16 (ATTENZIONE FORZE DELL'ORDINE BLOCCA DIRETTA 1) - 7-11-17
https://youtu.be/jQTb7o1qT1Q
7 - Giorno 16 - 7-11-17
https://youtu.be/q0_erMoWIQI
6 - Giorno 16 - 7-11-17
https://youtu.be/RvqhtJI_Yjg
5 - Giorno 16 - 7-11-17
https://youtu.be/0rLuwpAMez4
4 - Giorno 16 - PRONTI ARRIVANO - 7-11-17
https://youtu.be/d99jFPy8ASU
3 - Giorno 16 - le donne per il bagno? - 7-11-17
https://youtu.be/s4Bcva5BZcI
2 - Giorno 16 - 7-11-17
https://youtu.be/k1pzybua0Mc
1 - Giorno 16 - La polizia e' ANCORA qui - 7-11-17
https://youtu.be/mqEoBQ8c8I4 >>

Branciforte: Lei sa bene che per cause come questa, le leggi d’immigrazione di molti Paesi prevedono l’arresto, e potrei portarle altri simili casi, da noi seguiti, accaduti in altri Paesi dell’area asiatica.

<< Gemiliana: L'area asiatica e' vasta con termini assolutamente diversi a seconda del paese. Questa sua generalizzazione e' assolutamente fuori luogo, considerata la necessita' di chiarimenti precisi. La prego di mantenere un tono preciso nelle informazioni da Lei provvedute. Nel caso specifico del Vietnam le politiche sono assolutamente elastiche e generalmente prevedono solo una sanzione pecuniaria. Potrebbe portare qualche esempio nello specifico di assistenza da voi fornita ad italiani arrestati per un over-stay in VietNam, ammesso che ce ne sia mai stato uno? >>

Branciforte: Nel Suo caso le Autorità vietnamite, invece di arrestarla, hanno, in piena sovranità, deciso di portarLa in un centro di assistenza sociale, che Lei invece ha definito un centro di detenzione, ma all’interno del quale poteva circolare, collegarsi ad internet, ricevere pasti e sigarette dall’Ambasciata: vivere quindi una vita sicuramente circoscritta e limitata, ma non da detenuta, nell’attesa, come dicevo, che le Autorità locali, nell’esercizio delle loro prerogative sovrane, assumessero una decisione nei confronti di una cittadina straniera sprovvista di un regolare visto di soggiorno.

<< Gemiliana: Come il Vietnam ha deciso in piena sovranita' come da lei scritto, io da sovrana essere umano libero interpreto fermamente di assere vittima di guerra, a differenza vostra sono priva di risorse forze armate e non baro come state facendo voi coordinandovi per zittirmi, barare è un atteggiamento "spregiatamente disonorevole e codardo", il vostro è un guerreggiare facile, sappiate che le mie difese sono i pensieri e le parole e l'amore per la collettività, voi potete solo imbrogliare gli aventi ,ma non potete nascondere la verità. o conformare la mia mente, questo genererà un effetto domino su altre menti che si attiveranno per contrastare i vostri atti di guerra scorretta... la verita' e' solo una.

Per correttezza, un individuo forzato a stare in un luogo non di propria scelta dal quale non puo' uscire e' detenuto! Per la precisione solo dopo alcuni live fb in cui mostravo di non poter uscire dalla stanza/cella non mi hanno piu' chiuso in stanza. Inoltre Potrebbe fornire la documentazione relativa alla mia detenzione nel centro di protezione sociale? C'e' un video del giorno del mio trasporto dall'aeroporto ad un ufficio della polizia d'immigrazione che documenta il signor Costantini firmare dei fogli di cui a me non e' mai stato dato di poter visionare.

11 - Giorno 16 - SOTTO SEQUESTRO!?? - cellulare dentro le mutande - 7-11-17
https://youtu.be/Lxk6FS7Won0

Inoltre il vicedirettore del centro stesso mi informo' che non era la polizia ad avermi detenuta in quel luogo ma bensi l'ambasciata d'Italia I quali erano gli unici a suo dire autorizzati a farmi visita al centro. Potrebbe cortesemente fornire la documentazione che le e' stata inviata dall'ambasciata d'Italia? Aiuterebbe sicuramente a dissipare qualunque dubbio sull'informazione da lei provveduta in questa sua lettera. Capisce bene che le sue affermazioni hanno bisogno di documentazione allegata affinche' si possa credere nella sua buona fede, inoltre la trasparenza dovrebbe essere alla base di queste comunicazioni. >>

Branciforte: Preme comunque ricordarLe che la nostra Ambasciata a Hanoi in quei giorni le ha prestato una costante ed encomiabile assistenza dal punto di vista consolare; mi risulta, infatti, che i funzionari della Sede diplomatica siano venuti, tutti i giorni, a consegnarLe generi di prima necessità e di conforto, e nell’esercizio delle funzioni di tutela consolare, hanno chiesto ed ottenuto che Le venisse garantito un trattamento adeguato.

<< Gemiliana: Adeguato a cosa? Sta' per caso insinuando che il trattamento deplorevole ed imbarazzante che ho ricevuto era l'unico auspicabile in quanto il solo adeguato? Inoltre mi preme ricordarle che io ho dato istruzioni su quali siano le mie preferenze alimentari ed abitudini, le quali non sono mai state rispettate. Ho fatto presente che nonostante fossi detenuta contro la mia volonta' mi sarei fatta carico delle spese di assistenza a condizione che mi fosse stato inviato cio' che richiedevo esplicitamente, il quale e' stato puntualmente non soddisfatto, sospetto per creare ancor piu' stress alla mia condizione gia' abbastanza provata dalla reclusione forzata, basti pensare che il pranzo mi veniva portato alle 15:30. >>

Branciforte: Nessuno nega, d’altra parte, che la Sua situazione fosse particolarmente difficile e che ciò potesse essere per Lei fonte di logorio e disagio.

<< Gemiliana: Logorio e disagio sono un gentile eufemismo a fronte di cio' che ho dovuto affrontare ogni giorno in quel luogo di sofferenza e disagio.

25-11-17 - Cara Farnesina questo è un luogo per gli "stranieri" ai Diritti Umani
https://youtu.be/04as5tpytOM

Il 27 di Novembre inoltre sono stata aggredita due volte, la prima per confiscarmi dispositivi elettronici e la seconda durante la notte per punirmi a seguito di una discussione per le sigarette.

27-11-17 - Gemiliana è stata aggredita, video eliminato dal suo profilo Facebook, PERCHE'?
https://youtu.be/XlHEgMn2nEE >>

Branciforte: Come Lei sa, le Autorità vietnamite, ribadisco unilateralmente e nel pieno esercizio delle proprie prerogative sovrane, hanno poi emesso un Decreto di espulsione nei Suoi confronti, stabilendo in maniera indipendente le modalità e i tempi di uscita dal Paese – decreto di cui Lei ha ricevuto copia nel corso di un incontro con la Polizia in presenza di funzionari dell’Ambasciata, ma che Lei ha respinto sdegnosamente e qualificato come un falso, prodotto dalla nostra Ambasciata –. In ogni caso, al fine di ribadire una volta per tutte i motivi del Suo allontanamento dal Vietnam, riallego copia del Decreto di espulsione, vista la Sua continua richiesta di prendere visione di tale carteggio, reiterata anche in occasione delle sue ultime telefonate.

<< Gemiliana: Riallego? Mi scusi quando mi sarebbe stata data copia di questo documento?
Ci tengo a precisare che il “decreto di espulsione”a me mostrato il 1mo Dicembre 2017 in presenza del dott. Costantini era completamente diverso dalla copia da lei allegata in questa e-mail. Di sicuro non c'era menzionato il Campo di deportazione Tan Dao e tanto meno che ci sarebbe stata una deportazione coatta se mi fossi rifiutata di uscire dal paese volontariamente.

PER EVITARE IL SOSPETTO CHE LEI NON VOGLIA IDENTIFICARE I REATI DA ME DENUNCIATI NEI CONFRONTI DEI FUNZIONARI CONSOLARI ITALIANI IN VIETNAM, LA INVITO A CHIEDERE COPIA ALLE AUTORITA' VIETNAMITE E AUTENCITA' DEL DOCUMENTO DA LEI INVIATO. A FRONTE DI TUTTI GLI EVENTI DA ME DENUNCIATI, LA SUA SCONFINATA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEI FUNZIONARI ITALIANI IN VIETNAM NON HA PIU' RAGIONE DI ESISTERE. E' SUO DOVERE ORA CHIEDERE AUTENTICITA' DI QUESTO DOCUMENTO SE NON VUOLE ESSERE ACCUSATO DI COMPLICITA'. E' UN SUO DOVERE INVESTIGARE IN MODO "ADEGUATO". >>

Branciforte: A quel punto, avendo le Autorità vietnamite deciso di dar corso al provvedimento di espulsione, il primo dicembre 2017 le è stata data la possibilità di lasciare il Paese su base volontaria, accompagnandola all’aeroporto.

<< Gemiliana: DOVREBBE CHIEDER CCTV REGISTRAZIONI DELL'AEROPORTO PER VEDERE SE SONO STATA INVITATA A PRENDERE QUELL'AEREO O SE MI STAVANO FORZANDO: POTRA' VEDERE QUATTRO POLIZIOTTI CHE MI PORTANO DI PESO UNO PER OGNI BRACCIO E GAMBA E A SEGUITO UN ESERCITO DI POLIZIOTTI CHE CI SCORTAVA. C'ERANO DECINE DI PERSONE IN AEROPORTO CHE FILMAVANO. QUEI VIDEO SONO IN CIRCOLAZIONE NEI SOCIAL NETWORK E QUANDO QUESTA DISGRAZIATA FACCENDA AVRA' FINALMENTE LA GIUSTA ATTENZIONE MEDIATICA VERRANNO FUORI, CONFERMANDO CIO CHE DICO. >>

Branciforte: In tale occasione Lei si è rifiutata di salire su quell’aereo che l’avrebbe portata in Europa e ha, anzi, preteso di ricevere un biglietto per Londra o per la Cambogia.

<< Gemiliana: In quella occasione ho fatto presente che prima di tutto non capivo perche' ancora una volta il Vietnam si rifiutava di farmi fare le mie denunce prima di lasciare il paese e mi appellavo al loro decreto di espulsione. Secondo ho fatto presente che non c'era ragione per me di andare in Italia in quanto io vivo in Cambodia dove si trovano tutti i miei effetti personali e se proprio loro avessero voluto espellermi ad un indirizzo di loro conoscenza mi avrebbero dovuto mandare in Inghilterra dove ho vissuto i miei ultimi dieci anni e sono ancora domiciliata. >>

Branciforte: Fallito questo tentativo, e dinanzi alla Sua indisponibilità a lasciare il Paese come più volte richiestoLe,

<< Gemiliana: in modo assolutamente illegale
http://donnamillana.blogspot.com/2017/11/cellulare-dentro-le-mutande-registra-gli-abusi-di-potere.html >>

Branciforte: le Autorità vietnamite hanno deciso di trasferirLa in un’altra struttura, dove le condizioni sono state sicuramente più restrittive, impedendole tra l’altro l’uso dei suoi mezzi di comunicazione (cellulare, laptop,..). A questo riguardo, tengo a ricordare come l’Ambasciata – oltre a fornirle più volte l’elenco degli avvocati di riferimento – le abbia sempre dato la possibilità di contattare l’esterno mediante schede telefoniche abilitate (nel primo di centro di assistenza) e consentendole di effettuare una chiamata intercontinentale con il cellulare di emergenza della sede (nel secondo centro di espulsione).

<< Gemiliana: Ripeto i miei dispositivi elettronici mi sono stati sequestrati dal 27-11-2017 e poi consegnati alle autorita' del campo di detenzione Tan Dao, da allora a me non e' stata data la possibilita' di comunicare con il mondo esterno. >>

Branciforte: Alla luce della Sua mancata collaborazione,

<< Gemiliana: CHIEDERE DI FARE LE MIE DENUNCE, CHIARIRE LE RAGIONI DEL MIO OVER-STAY PRIMA DI LASCIARE IL PAESE? CREDO SIANO RICHIESTE PIU CHE RAGIONEVOLI, SE POI LEI INSISTE CHE LE AUTORITA' LOCALI ABBIANO PREFERITO UNA ESPULSIONE COATTA A FRONTE DI QUESTE RICHIESTE, SI DOVREBBE INFORMARE MEGLIO SULLE POLITICHE DEL PAESE O FORSE LEI E' STATO INFORMATO IN MODO ERRONEO DA PARTE DEI FUNZIONARI ITALIANI IN VIETNAM?? >>

Branciforte: le Autorità locali hanno quindi deciso di procedere all’espulsione coatta, con l’accompagnamento da parte di due funzionari di Polizia. Anche in questa circostanza, l’Ambasciata, n stretto raccordo con questo Ufficio, ha provveduto ad assisterla, acquistando i biglietti aerei con destinazione finale l’Italia.

<< Gemiliana: Su questo punto vorrei chiarire, una volta per tutte, alcune cose: la scelta di acquistare un biglietto aereo Hanoi-Cagliari rientra nelle nostre prerogative di assistenza consolare, in casi di particolare rilevanza, per garantire il trasferimento all’ultima città di residenza in Italia del connazionale, nel suo caso Cagliari.

Se per voi espulsione coatta equivale al mio trasporto peggio di un oggetto, picchiata drogata umiliata insultata, allora avete superato il limite della disumanità, pensi (con molto rispetto solo per esempio) se fosse capitato a sua figlia o un suo parente o lei stesso, come interpreterebbe questo tentativo labirintico codardo nei suoi confronti?

L'ambasciata d'Italia in Hanoi e il consolato generale in Ho Chi Minh City sono perfettamente al corrente del fatto che io vivo in Cambogia. L'insistenza a volermi spedire il piu' lontano possibile dal Vietnam puo' essere riconducibile solo al fatto che mi volessero allontanare dalla possibilita' di rientrare in Vietnam il prima possibile e denunciare tutti I loro crimini. Inoltre avreste risparmiato in modo notevole sulle spese di viaggio che ovviamente vanno ancora una volta a pesare sui contribuenti italiani, come del resto I vostri stipendi. >>

Branciforte: Nessuno di noi aveva o ha interesse a che Lei rientri in Italia; semplicemente, è nostro dovere assicurarle questa possibilità, in presenza di un provvedimento di espulsione. Una volta a Parigi lei era ed è libera di assumere le decisioni più adeguate ai suoi programmi. In proposito, desidero anche a fugare i Suoi timori su un eventuale rientro in Italia, poiché’ ad attenderLa non vi è alcuna trama ordita dalla Farnesina, essendo il nostro dovere di assistenza terminato con il pagamento del biglietto aereo.

<< Gemiliana: Alla luce degli eventi da me denunciati non solo dovrei ricevere assistenza per fare le mie denunce alle autorita' aeroportuali ma inoltre dovreste garantirmi una rappresentanza legale. >>

Branciforte: I due poliziotti vietnamiti (non certo corrotti dai nostri colleghi ad Hanoi, come Lei assurdamente sostiene), nell'accompagnarla fuori dal Paese fino al primo scalo in territorio Schengen servito dalla compagnia nazionale vietnamita, cioè Parigi,

<< Gemiliana: I veri poliziotti, umani, non fanno quelle sadiche azioni, mi chiedo se costoro sarebbero felici di ricevere lo stesso trattamento se dovesse capitare la stessa cosa che è capitata a me.

Perche' e' stata scelta la compagnia di bandiera per la mia espulsione se consapevoli del fatto che non fanno voli diretti per l'Italia? >>

Branciforte: hanno eseguito le disposizioni dei propri superiori che a loro volta agivano su indicazione del competente Ministero per la Pubblica Sicurezza vietnamita.

<< Gemiliana: Potrebbe gentilmente fornire i nomi e il grado di tali superiori in modo che possa conferire con loro e richiedere maggiori chiarimenti, potrebbe esserci stato qualche errore!

Potrebbe essere piu' preciso? Quale dipartimento? Ripeto alla luce degli eventi in discussione, non credo sia una cosi grande pretesa da parte mia, chiederle di essere un po piu' preciso quando si riferisce alle autorita' competenti che avrebbero istruito le azioni di cui io sono oggetto.to

Essendo soggetta a provvedimento di espulsione (la parola deportazione, da Lei ripetutamente utilizzata, che capisco traduce dall’inglese, in italiano ha un significato molto più forte, che evoca tragedie di ben altro livello e spessore),

Io uso le parole che mi sono state dette dai funzionari consolari che mi attendevano in aeroporto. Faccio presente che al mio arrivo io denunciavo di essere stata, rapita, picchiata, drogata, ammanettata e messa su un aereo senza avermi mai detto la ragione o mostrato un documento. Ad ogni modo deportata o espulsa ce ne dovrebbe essere traccia nel mio passaporto il quale invece e' immacolato, porta solo un normale timbro di uscita dal paese, fatto molto strano, non trova??? >>

Si vede qualche segno di deportazione? Sono stata drogata, e trasportata forzatamente, come un oggetto!
Branciforte: era nostro dovere assicurare una presenza consolare in aeroporto per ogni evenienza potesse presentarsi e così abbiamo chiesto a due funzionari del Consolato Generale d’Italia a Parigi di essere presenti all’aeroporto al suo arrivo, in modo che potessero prestarle ogni possibile assistenza al momento dello scalo, come del resto facciamo sempre in situazioni analoghe.

<< Gemiliana: Ribadisco quale situazione? Chi vi ha informato dell'espulsione prevista per il giorno 14-12-2017? Potrebbe cortesemente inviarmi copia del documento della mia espulsione il giorno 14-12-2017. In questa sua e-mail ha allegato solo il documento datato 29-11-2017 prima della detenzione al Campo di deportazione Tan Dao, il quale certamente non e' il foglio di espulsione del 14-12-2017.

Inoltre perche' la dottoressa Fattori al Consolato generale d'Italia a Parigi in una e-mail datata 28-12-2018, parla di rimpatrio volontario? Non trova mi siano state provvedute tante informazioni contraddittorie da parte dei funzionari consolari a Parigi?

(28-12-2017: " Essendosi nel Suo caso già proceduto, in buona fede, a più di un'eccezione, sulla base della disponibilità a suo tempo da Lei manifestata a rimpatriare, e dopo aver inutilmente provveduto all'esborso di un biglietto aereo per l'Italia in suo favore, ") >>

Branciforte: Ribadisco che la decisione di fermarsi a Parigi è stata da Lei assunta in modo del tutto libero, rientrando tra le Sue legittime facoltà quella di proseguire il viaggio verso l’Italia o di fermarsi in un altro Paese, che non fosse il Vietnam dal quale è stata espulsa.

<< Gemiliana: Certamente io mi sono fermata la dove sono stata depositata come un pacco postale e dove ancora chiedo di poter denunciare I fatti e per il quale ad oggi vi rifiutate di assistermi in questa operazione, alimentando sempre di piu' il sospetto che non vogliate che io possa fare le mie denunce ed ottenere giustizia. >>

Branciforte: Per sgombrare il campo da possibili equivoci, le confermo la nostra consapevolezza della Sua indisponibilità a rientrare in Italia, da lei più volte espressa e rivendicata, ma da parte nostra era comunque doveroso garantirle questa possibilità, di cui Lei ha legittimamente deciso di non usufruire.

<< Gemiliana: Da parte vostra era doveroso consentirmi di tornare la dove ci sono i miei effetti personali e progetti iniziati, sicuramente molto piu' nobili della disgraziata situazione in cui mi trovo ora. Invece avete preferito allontanarmi dal Vietnam il piu' possibile. >>

Branciforte: Sono al corrente che Le sono state erogate dal Consolato a Parigi delle somme di denaro a titolo di prestito con promessa di restituzione, ai sensi della normativa vigente (art. 24 D.L. 71/2011).

<< Gemiliana: Il signor Calabresi mi aspettava in aeroporto con il contante in mano, dicendomi di essere perfettamente al corrente del problema del pacco DHL il quale contiene la mia carta di debito bancaria e voleva assicurarsi che avessi del contante per soddisfare le mie esigenze durante i successivi voli che a suo dire mi aspettavano per il rientro in Sardegna. >>

Branciforte: Come da Lei richiesto, è stata inoltre subito accompagnata da personale della Sede consolare presso un ospedale della città per verificare le Sue condizioni di salute a seguito del viaggio di rientro dal Vietnam, e per ben due volte presso un Commissariato di Polizia.

<< Gemiliana: Se I funzionari consolari che mi aspettavano in aeroporto fossero stati veramente interessati a portare sostegno ad una connazionale in difficolta', mi avrebbero dovuto portare in ospedale immediatamente. Ero in uno stato assolutamente pietoso, reduce da 15 giorni di digiuno, pestata e drogata la notte prima per forzarmi a salire su quell'aereo e invece dopo avermi dato un pezzo di carta con scritto il numero del volo e 200 euro si sono dileguati. Ho dovuto trovare le forze di riprendermi e raggiungere le loro sedi per richiedere io di accompagnarmi in ospedale. VERGOGNA!!!

Riguardo l'ambigua assistenza prestata dal signor Giovannageli allego copia dell'email inviata all'avvocato De Barnier e lettera inviata al commissario di polizia del XVI distretto di polizia a Parigi. Le quali aiutarenno a capire perche' io affermo siano state prestate solo al fine di creare pregiudizi nei miei confronti con le autorita' locali. >>

Branciforte: Riguardo, infine, ai Carabinieri in forza alle Ambasciate all’estero, Le segnalo che essi sono dislocati all’interno delle rappresentanze diplomatiche con compiti di sorveglianza e protezione e non è in loro potere, come avviene invece nelle stazioni dei Carabinieri o nelle Questure in Italia, e come Le è stato fatto presente più volte, raccogliere esposti, denunce, dichiarazioni di alcun genere. Questo può essere invece fatto presso gli sportelli consolari.

<< Gemiliana: Sono stata informata in modo diverso. Comunque voglio crederle. Trovandomi a Parigi a quali sportelli consolari dovrei rivolgermi per questa operazione? L'ambasciata o il consolato generale? >>

Branciforte: Per quanto riguarda il presunto fascicolo del quale Lei richiede la visione e che sarebbe stato consegnato all’arrivo dai funzionari di polizia vietnamiti alle controparti francesi, noi non abbiamo davvero contezza di cosa contenesse.

<< Gemiliana: Sicuramente contiene le vere ragioni della mia “espulsione”? Non trova che un assistenza da parte vostra per andare all'aeroporto per richiedere il contenuto sarebbe dovuta da parte vostra? Davvero a voi non interessa conoscerne il contenuto?? potrei interpretarlo come una specie di occultazione della verità. Le assicuro che il fascicolo abbastanza consistente in pagine. Mi domando veramente cosa potesse contenere per un semplice over-stay!!! >>

Branciforte: Con riferimento al suo pacco DHL, come è emerso chiaramente, la sua lunga giacenza ad Hanoi e’ da imputarsi esclusivamente al contenuto dello stesso e alle procedure interne alla DHL e alla Dogana vietnamita.

<< Gemiliana: Con riguardo al mio pacco DHL sono d'accordo con Lei che e' da imputarsi al contenuto dello stesso, infatti c'era la chiara intenzione da parte di alcuni funzionari al Custon Clearance affinche' io non ricevessi la mia carta di debito. Sono ora investigati da parte della DHL per il comportamento al quanto ambiguo di cui dovranno inoltre rispondere alla polizia Vietnamita.

Intanto il consolato generale a Parigi mi aveva detto che avrebbero fatto di tutto affinche' potessi ricevere i miei effetti personali che sono stati lasciati al Campo di detenzione tao dao. Posso ancora sperare di riceverli? Non ho piu' ricevuto nessun riscontro da parte loro. >>

Branciforte: Osservo, infine, che tutta l’assistenza possibile è stata prestata anche dal Suo arrivo a Parigi

<< Gemiliana: questa e' la mia versione dei fatti, la quale dovrebbe leggere scrupolosamente per poi indagare sulle versioni a lei riportate dai suoi colleghi a Parigi.

http://donnamillana.blogspot.com/2018/01/petizione-3-tutto-accaduto-quando-hanno-spedito-parigi-sono-pacco-postale-senza-mittente-gemiliana-millana-assorgia.html >>

Branciforte: e che al momento non ci risulta che Lei si trovi in una situazione di difficoltà tale da giustificare ulteriori azioni di protezione consolare, incluso l’accompagnamento dalla Polizia aeroportuale

<< Gemiliana: Ho gia' espresso sopra la mia opinione riguardo la neccesita' di venir accompagnata in aeroporto e che tipo di assistenza dovrei ricevere in questo momento dalla Farnesina. >>

Branciforte: o presso qualsiasi altra istanza, azioni per le quali potrebbe più utilmente ricorrere ad un legale in loco.

<< Gemiliana: Si, sto cercando legali in loco, colgo l'occasione per allegare copia di una delle mie e-mails inviate all'avvocato Emmanuelle De Barnier la quale presta gratuito patrocinio al consolato generale a Parigi, ma non mi ha ancora risposto. Spero non sia il principio dello stesso film in Vietnam. Dovrebbe essere al corrente del fatto che tutti gli avvocati da me scelti nella lista provveduta dall'ambasciata dopo aver preso incarico mi abbandonavano a causa di ipotetici conflitti di interesse... non so se questi conflitti di interesse fossero da attribuire alla vicina amicizia con i rappresentanti diplomatici in VietNam. >>

Con i miei più cordiali saluti

Massimo Branciforte

Fonte: https://www.facebook.com/gemiliana.assorgia/videos/vb.1642172053/10213400889490327

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Gentile Signor Branciforte, mi scusi... quando mi sarebbe stata data copia di questo documento?
Ci tengo a precisare che il “decreto di espulsione”a me mostrato il 1mo Dicembre 2017 in presenza del dott. Costantini era completamente diverso dalla copia da lei allegata in questa e-mail. Di sicuro non c'era menzionato il Campo di deportazione Tan Dao e tanto meno che ci sarebbe stata una deportazione coatta se mi fossi rifiutata di uscire dal paese volontariamente.

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